Nel progressivo adeguarsi all’era Internet delle leggi riguardanti il settore dellescommesse online, nell’adozione di regolamenti locali volti a tutelare gli interessi dello Stato, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, l’Italia è stata da subito in prima linea.
Per fare in modo che tali regolamenti ‘restrittivi’ fossero rispettati, l’autorità competente ha pensato di inibire l’accesso a quei siti che, secondo le nuove norme, non erano più in regola.
Il caso più frequente ha riguardato i siti dibookmaker, perfettamente legali, con licenza britannica o maltese ad esempio, che però, in quel periodo, non avevano ancora chiesto e ottenuto una concessione italiana. Molti di questi bookmaker infatti, facilmente raggiungibili attraverso internet, continuavano ad accettare scommesse da clienti residenti in Italia, forti della loro licenza rilasciata da uno stato membro dell’Unione Europea.
Si tenga presente che alcuni dei bookmaker esclusi, perché non AAMS, erano e sono tra i più apprezzati dagli scommettitori.
La modalità individuata per bloccare l’accesso ai siti non allineati è stata l’imposizione ai cosiddetti ISP, cioè i fornitori di connessione internet, di una sorta di lista nera. Chi provava a collegarsi a uno dei siti presenti nella lista si trovava di fronte a una pagina come questa:
Il blocco avveniva, e avviene ancora anche se oggi è molto meno impattante perché molti siti importanti nel frattempo si sono, per così dire, regolarizzati, proprio per mezzo dei server DNS, i traduttori degli indirizzi che noi tutti conosciamo (www etc. etc.) in indirizzi numerici comprensibili alle macchine. In sostanza, il DNS veniva configurato affinché’ tutti i domini presenti nella lista fossero reindirizzati verso una pagina come quella che vedete qui sopra al posto della loro destinazione naturale.
Dato che, come chi segue questo sito sa, la maggior parte degli utenti utilizza i DNS forniti automaticamente dal provider, dall’Italia era, ed è ancora, per chi ancora persiste nel non adeguarsi alle norme vigenti, impossibile collegarsi a questo o quel bookmaker. Sappiamo che utilizzando DNS diversi, forniti gratuitamente da provider internazionali super accreditati, questo blocco era del tutto inefficace.
Un esempio di sito, sempre legato al mondo del betting, ma dalle caratteristiche differenti, e che in passato è stato anch’esso bloccato, è il portaleInfobetting.com. Fondato nel lontano 1999, il sito è stato uno dei primi punti di riferimento per le scommesse sportive in Italia. I proventi di questa tipologia di siti derivano per la maggior parte dalla vendita di spazi pubblicitari, siano essi banner o semplici link. Si badi bene, Infobetting non era e non è un bookmaker, non accetta scommesse, è solo un sito informativo, una community di scommettitori. Dato l’argomento trattato però, gli inserzionisti erano (e sono) principalmente bookmaker online. Alcuni dei quali presenti nella famosa lista nera..
Nel 2011, tra lo stupore generale, gli utenti di infobetting, tentando di accedere al loro sito preferito, si sono trovati davanti alla schermata di blocco che ormai conoscete bene. Senza entrare nel merito della legittimità del provvedimento, che ci poteva anche stare dato che in effetti, sul sito erano presenti link proibiti, il fatto strano fu che l’oscuramento, così era chiamato, colpì Infobetting e, all’inizio, solo pochi altri siti mentre altri continuarono indisturbati per molto più tempo. Le ragioni di questa discriminazione, almeno nella fase iniziale, non sono mai state rese note. Per fortuna ora le cose sono cambiate, Infobetting ha risolto il problema ed è tornato visibile a tutti ma, sin da subito, grazie a siti liberi come Cambio DNS, e molti altri, tutti gli utenti di Infobetting.com hanno potuto continuare a fare quello che hanno sempre fatto senza grandi problemi.